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Scuola Primaria

Fantastorie

Immaginando che un orecchio o il naso decidano di andarsene………..gli alunni così scrivono:

Un orecchio dispettoso

C’era una volta un orecchio dispettoso che voleva andar via dal suo viso perché la maestra gridava sempre e lui non sopportava le grida. Una notte, mentre il bambino dormiva, l’orecchio decise di intraprendere il suo viaggio. Si arrampicò sui rami di un albero, ma ad un certo punto si accorse che non era solo, alcuni uccelli lo punzecchiavano e lo prendevano in giro. Così l’orecchio decise che era meglio tornare da dove veniva; a pensarci bene gli mancavano le urla delle maestre.

AURORA PERINI 3^A

Il naso che scappa

Un giorno il mio naso, stufo di stare sulla mia faccia perché lo soffiavo troppo, se ne andò.

Passava proprio vicino casa mia Giulio e il mio naso si posò accanto al suo, così il mio amico si ritrovò con due nasi. Poichè Giulio stava mangiando le patatine, il mio naso, curioso di sentirne l’odore, si tuffò dentro il pacco di patatine.

Giulio stava per morderlo, quando il mio naso scappò spaventato e ritornò in fretta a posarsi sulla mia faccia. Pensò: “ Meglio essere soffiato che essere mangiato”.

 

SARA GAROFALO 3^A

Il naso che vola

Ogni volta che arriva l’inverno puntuale arriva anche il raffreddore, così mi devo sempre soffiare il naso. Un giorno il mio naso, stanco e arrossato, decise di scappare via per andare a scoprire nuovi odori. Arrivato in paese, rimase colpito dal profumo dei cornetti appena sfornati che proveniva da un bar. Non riusciva a distogliere “il naso” da tutte quelle squisitezze e decise di entrare.

Da quel momento si sistemò su uno scaffale odorando tutto il giorno i dolci, ma la sera quando il bar chiudeva tornava sempre da me.

 

SOFIA GRECO 3^A

L’ orecchio che vola

Un brutto giorno, il mio orecchio volò su nel cielo come una farfalla. Era andato lì sopra perché io lo toccavo sempre e lo infastidivo; era andato su dalle nuvole. Io avevo paura che si perdesse. E se non lo avessi trovato più !   Ma alla fine una mattina ritornò al suo posto ed io ne fui tanto felice.

 

DIEGO SARACENO 3^A

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