top of page

di Salvo di Modica cl. 3 A

25 APRILE: UNA STORIA DI LIBERTA'

Ogni 25 Aprile in Italia è festa, ma perché?

Il 25 Aprile 1945 nel Nord Italia, ancora sotto il controllo della Repubblica di Salò e dei Tedeschi, moltissime città si ribellarono dichiarando la libertà. Tra queste ci sono Torino, Verona, Padova e Milano. Prima di arrivare a questo giorno dobbiamo tornare indietro di un paio di anni: il 3 Settembre 1943 il generale Pietro Badoglio firma a Cassibile l’armistizio con gli Angloamericani, ponendo fine alla guerra per l’Italia. L’8 Settembre il Re abbandona Roma  lasciando alla sbando il Nord e il Centro Italia. I tedeschi lo occupano e liberano Mussolini che fonda la Repubblica Sociale Italiana, con sede a Salò. In questo momento tanti uomini, donne, ragazzi e ragazze decidono di abbandonare le loro città per lottare contro l’occupazione tedesca e per guadagnare la libertà del loro paese. Inizia la Resistenza Italiana e nasce la figura del partigiano. Sono stati tantissimi i partigiani che morirono durante il periodo di liberazione dell’Italia. Il 25 Aprile 1945 i partigiani, sicuri della vittoria, scendono nelle città e affiancati dal popolo liberano l’Italia dal dominio tedesco. Qualche giorno dopo Mussolini verrà arrestato e giustiziato insieme alla compagna Claretta Petacci. I loro corpi furono appesi a testa in giù nel Piazzale Loreto a Milano dove il 10 Giugno 1944 erano stati uccisi dei partigiani. Sono stati tantissimi i partigiani che hanno lottato per liberare il proprio paese, tra questi ci sono anche tanti scrittori e politici. Ricordiamo gli scrittori Beppe Fenoglio e Italo Calvino, oppure i politici Sandro Pertini ed Enrico Berlinguer. Durante la Resistenza sono state composte tantissime canzoni, ma quella che oggi è diventata simbolo della Resistenza Italiana e nel mondo  è Bella Ciao.

 

“Dietro ogni articolo della Carta Costituzionale stanno centinaia di giovani morti nella Resistenza. Quindi la Repubblica è una conquista nostra e dobbiamo difenderla, costi quel che costi.”  

SANDRO PERTINI

 

“Sono partigiano. Perciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.”

ANTONIO GRAMSCI

 

 

“Vivere vuol dire essere partigiani.”

CHRISTIAN FRIEDRICH HEBBEL

 

 

«Nessuna conquista è per sempre. C'è sempre qualcuno che è interessato a toglierla, per cui resistere non è solo un dovere, ma una necessità dei giovani, altrimenti non si va avanti»

MARIA CERVI

bottom of page