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La Settimana Santa

La Settimana Santa ad Augusta inizia la Domenica delle Palme durante la quale in ogni parrocchia della città viene organizzata con una processione più o meno lunga. La sera, “esce” la Madonna dell’Itria… proprio così! Da noi sono i santi che escono, uno o due, ogni sera accompagnati dai confrati che sono loro devoti e da una schiera di bambini vestiti da santi. Questi bimbi, alcuni piccolissimi, sono così vestiti per “voto”, per una grazia ricevuta o per devozione.

Il lunedì sera “esce” San Giuseppe, il martedì sant’Andrea e l’Annunziata e in questa giornata i fedeli si devono dividere e infine, il mercoledì sera, esce l’Ultima Cena. Il giovedì ci “riposiamo”, non ci sono processioni ma si assiste alla “lavata dei piedi” e si fa il giro dei sepolcri, rigorosamente dispari perché se fossero pari porterebbe male, ovviamente secondo la tradizione. I più vanno a dormire, con la speranza di essere svegliati dal suono della tromba e del tamburo che ricorda la voce di Maria alla ricerca di suo figlio: Turi… Turi… I nonni raccontano che portava male vedere chi suonava gli strumenti… oggi non ci crediamo più.

Il Venerdì Santo per Augusta è una giornata importante e si assiste a due processioni del Cristo morto: una la mattina (dei lavoratori) e una la sera (dei nobili). Ci si alza alle 5 per vedere l’uscita del Cristo morto della mattina, accompagnato in processione dalla Confraternita di San Giuseppe e da più di 30 addolorate. Dopo i primi emozionatissimi minuti, la folla che si accalcata in via Garibaldi, si dirada, c’è chi rimane in processione e chi si trasferisce nei bar per fare colazione; poi ci si incontra per vedere l’alba in piazza delle Grazie e, infine, ci si ritrova per il rientro in chiesa del simulacro, verso mezzogiorno. Si torna nelle proprie case per il pranzo, il piatto tradizionale è la “pasta co’ niuru” cioè col nero di seppia. Il pomeriggio ci si incontra nuovamente per “A Scisa a Cruci” e successiva processione del Cristo della sera, accompagnato dalla Confraternita dell’Immacolata. Denso di pathos il momento della discesa dalla croce del Cristo che avviene all’imbrunire, nella piazza della chiesa delle Grazie. La processione vive un altro momento intenso nel momento dell’incontro tra l’Addolorata e il Cristo morto. Dopo il giro delle vie cittadine, c’è “a spartenza” e il rientro in chiesa.

Beatrice I B

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